Il DJ e la strumentazione per il DJset

Estratto dal corso di DJ
con Dave Pagani

Quali sono le parti che compongono una console da dj per live set? 

Abbiamo almeno due deck, possono essere due c-dj, 2 giradischi o un software con midi controller, un mixer, un paio di cuffie, delle casse spia e chiaramente cavetteria e musica. 

Analizziamoli uno per uno. 

Partiamo dai due deck: ci sono le sorgenti che alternandosi di volta in volta permettono di esibirsi in un dj set senza interruzioni. Il punto in cui entrambe le sorgenti audio convergono determina l'inizio del mixaggio. 

Il mixer è l'apparecchiatura nella quale convergono i segnali di due o più sorgenti, l'impiego delle equalizzazioni, degli effetti, la regolazione di gain e feather caratterizzerà il nostro mixaggio. 

Le cuffie servono per il preascolto, ovvero quella fase in cui il dj effettua la selezione, la messa a tempo, la sincronizzazione e la scelta del momento ideale in cui effettuare la miscelazione ascoltando esclusivamente la traccia in cuffia. Il pubblico non avverte questa fase fino a quando il dj non alza il feather. 

Le casse spia, volgarmente chiamate casse spia, in realtà per gli esperti sono monitor, spesso sono confuse con l'impianto di diffusione del locale. Le monitor sono ad utilizzo esclusivo del dj tanto da avere addirittura sul mixer un potenziometro separato gestito autonomamente chiamato “botta”. 

La necessità di avere una sorgente autonoma che ripropone la stessa musica della pista da ballo deriva non tanto da una questione di volumi, quanto di ordine di tempo. Infatti, in una discoteca, anche se munita di impianto di notevole potenza, il segnale che il dj avverte in consolle può essere soggetto a ritardi dati ad esempio dalla riflessione sulle pareti. 


Facciamo un piccolo esperimento: tutti voi avete sentito parlare di bpm ovvero battiti per minuto, l'unità di misura della scansione ritmica. Ipotizziamo un brano di deep house a 120 bpm, questo brano avrà due battiti al secondo.

Infatti 120 battiti al minuto diviso 60 secondi fa due battiti al secondo. Se questa canzone venisse suonata in un ambiente molto grande, da quando gli speaker del locale generano il segnale, che andrà a riflettersi sulle pareti per poi ritornare alla postazione del dj, può passare anche mezzo secondo. Questo farebbe sì che il dj che deve fare il lancio in battuta, se impiegasse l'audio del locale sarebbe in ritardo di un battito quindi potenzialmente fuori tempo. 

L'esempio chiaramente è molto grezzo ma serve per rendere l'idea di quanto sia fondamentale avere una sorgente audio nelle immediate vicinanze della console, che i neofiti lasceranno sempre attivata mentre i dj più esperti attivano, alzano e abbassano all'occorrenza durante la fase di mixaggio. 

Quindi riepilogando abbiamo parlato del mixaggio, monitor boot, gain, feather e bpm.