Determinare la tonalità di un brano
Estratto dal corso Arrangiare un Coro
con Federica Nuzzi
In questo corso studiamo le regole e le strategie per costruire dei cori efficaci nei brani pop. Il corso si focalizza sulla costruzione di cori per brani già dotati di un accompagnamento strumentale e di una linea melodica principale.
Non ci occuperemo quindi di arrangiamenti di brani corali a cappella, bensì lavoreremo su canzoni già complete alle quali vogliamo aggiungere sfumature e ricchezza tramite la costruzione di nuove voci.
Prima di occuparci della vera e propria costruzione dei cori dobbiamo partire da un concetto fondamentale che è alla base ed è la tonalità.
La tonalità è definita come l'insieme di relazioni che legano una serie di note e di accordi ad una nota detta tonica. La base di queste relazioni è la scala, quindi in rapporto alle scale maggiori e minori si determinano tonalità maggiori e minori.
Ma che cosa significa?
Detto in maniera più semplice la tonalità è la scala di riferimento di un brano musicale, quella su cui il brano stesso è costruito.
Ma qual è il legame tra la determinazione della tonalità di un brano e la costruzione dei cori?
Capire in che tonalità è un brano ci serve per determinare in quale ambito ci stiamo muovendo e quindi quali saranno le note più adatte che ci serviranno per costruire il coro stesso. Infatti, noi sappiamo che dei dodici suoni che compongono un'ottava ciascuna scala maggiore o minore ne sfrutta soltanto 7, quindi in ogni tonalità ci saranno delle note che risulteranno più intonate e gradevoli ed altri suoni che invece risulteranno fuori luogo e stonati.
Tendenzialmente, salvo qualche eccezione, l'armonia, quindi l'accompagnamento strumentale e anche la melodia della voce in un brano seguono la tonalità e quindi è chiaro che conoscere la tonalità di quel brano ci serve anche per costruire dei cori che effettivamente ci stiano bene.
Oltre a capire di che tonalità sto parlando quindi FA, RE, LA, devo determinare se si tratti di tonalità maggiore che conferisce al brano una sonorità più allegra più serena o minore che invece dona al brano una sonorità un po' più malinconica.
Se vuoi approfondire questi argomenti come le scale, gli intervalli, le tonalità puoi guardare il corso di Teoria Musicale Base di Cesare Pizzetti sempre qui su NAM Online.
Come facciamo a determinare la tonalità di un brano?
Se abbiamo a disposizione lo spartito è tutto molto più semplice, a condizione però di assicurarci di avere uno spartito corretto e che corrisponda alla versione del brano che stiamo prendendo come riferimento.
Questo perché tra versioni diverse di uno stesso brano la tonalità potrebbe cambiare. Per determinare la tonalità devo innanzitutto guardare l'armatura di chiave, cioè l'insieme delle alterazioni che sono poste subito dopo la chiave musicale.
Sappiamo che ad ogni insieme di alterazioni corrispondo soltanto due tonalità: una maggiore e la sua relativa minore. Per determinare di quale delle due si tratti posso innanzitutto far affidamento all'ascolto e quindi cercare di determinare se il brano abbia una sonorità un po' più allegra quindi penserò ad una tonalità maggiore o leggermente più malinconica e quindi penserò ad una tonalità minore.
Ma cerchiamo di supportare anche l'ascolto con il ragionamento teorico e analizziamo altri aspetti che troviamo appunto nello spartito, in primis il giro armonico, cioè gli accordi che accompagnano la melodia principale e cerchiamo anche la presenza di eventuali cadenze. Andiamo poi ad esaminare i gradi della scala su cui si muove principalmente la melodia della voce e soprattutto analizziamo entrambi questi aspetti quindi armonia e melodia nei punti chiave del brano, quelli in cui prevale una sonorità distesa, risoluta e stabile in primis nel finale.
Infine, posso prestare attenzione all'eventuale presenza della sensibile del grado minore. Ad esempio, nella scala di RE minore nella tonalità di RE minore la nota DO diesis. Questo vi segnalerà appunto la presenza di una tonalità minore.
Esaminiamo adesso un esempio, un brano semplicissimo che tutti conosciamo che è "Tanti auguri a te". In chiave abbiamo soltanto un’alterazione che è il SI bemolle e quindi sappiamo subito che possiamo escludere tutte le tonalità a parte FA maggiore e la sua relativa RE minore.
Vado poi ad analizzare il giro armonico e vedo che gli accordi su cui si muove questo brano sono FA maggiore, DO maggiore e SI bemolle maggiore, cioè gli accordi costruiti rispettivamente sul primo, sul quinto e sul quarto grado della scala di FA maggiore che sono dei gradi importanti, fondamentali di questa tonalità.
Abbiamo poi anche la presenza di una cadenza perfetta ed inoltre se esaminiamo appunto gli accordi che troviamo nei punti di maggior stabilità del brano, che sono la battuta 5 e soprattutto il finale troviamo proprio un accordo di FA maggiore.
Andando poi ad analizzare la linea melodica principale della voce notiamo che i gradi principali su cui si muove corrispondono ai gradi più importanti della tonalità di FA e nei punti appunto di maggior stabilità, che sono battuta 5 e il finale, troviamo proprio la nota FA tenuta più lunga. Inoltre, troviamo una cadenza perfetta quindi dal quinto al primo grado, dall'accordo di DO maggiore all'accordo di FA maggiore che appunto ci fa pensare alla tonalità di FA maggiore.
Infine, vediamo che non essendoci nemmeno un accordo di RE minore, difficilmente si potrà trattare appunto di questa tonalità, e se fossimo stati in RE minore avremmo probabilmente potuto trovare il settimo grado aumentato di un semitono della scala minore naturale che appunto il RE minore sarebbe DO diesis che qui non compare nemmeno una volta. Tutti questi elementi ci portano quindi a concludere che il brano sia in tonalità ti FA maggiore.
Se però non ho a disposizione lo spartito come faccio a determinare la tonalità del brano?
Diciamo che in questo caso è un po' più difficile anche perché devo basarmi sull'ascolto ad orecchio che chiaramente è una capacità che va allenata. In questo caso cerco innanzitutto di capire se si tratta di una tonalità maggiore o minore sempre analizzando la sensazione di malinconia o di allegria del brano. Poi cerco con l'aiuto di una tastiera di trovare le note della linea melodica principale della voce, guardo su quali gradi si muove principalmente, se c'è tra questi una nota che sembra abbinarsi bene a tutte le altre e che dona al brano una sensazione di stabilità. Sempre con l'aiuto di una tastiera cerco anche gli accordi che accompagnano la melodia.
Cercare gli accordi ad orecchio può essere un esercizio difficile e allora mi aiuto ascoltando le note suonate dal basso, che di solito suona le toniche degli accordi, che sono tendenzialmente un po' più facilmente individuabili e soprattutto analizzo anche in questo caso entrambi gli aspetti, quindi le note della melodia e le note del basso, soprattutto nei momenti in cui nel brano prevale una sensazione di stabilità e cerco appunto quelle note che donano al brano questo tipo di sensazione.
Vediamolo con un esempio, anche in questo caso, e prendiamo il brano "Thinking out loud" di Ed Sheeran nella versione del video ufficiale che è reperibile su YouTube.
Vi anticipo che si tratta di un brano in tonalità di RE maggiore e adesso vediamo come ho fatto capirlo. Innanzitutto, sentendo il brano ho la percezione di una sonorità allegra e distesa, non triste e malinconica e quindi penso subito ad una tonalità maggiore.
Dopodiché mi sono aiutata cercando sulla tastiera le note del canto e mi sono accorta che sul finale delle frasi della strofa e anche sul finale del ritornello, quindi dei punti importanti del brano, dove c'è una sensazione di stabilità la voce torna sempre alla nota RE.
Questa nota sembra abbinarsi bene al resto delle note che sentiamo nel brano e sembra proprio dare una sensazione di risoluzione. Ho poi cercato sempre sulla tastiera le note del basso che suona queste note RE, FA diesis, SOL, LA, almeno sulla strofa e sul ritornello. Come sappiamo RE, FA diesis, SOL, LA sono alcuni dei gradi fondamentali della tonalità di RE maggiore. Troviamo anche sempre la cadenza perfetta quinto primo tra il LA e il RE del giro di accordi preceduta poi dal quarto grado, rafforzata dal quarto grado. Tutti questi segnali ci portano a concludere che la tonalità sia RE maggiore. Infatti, se proviamo a suonare la nota RE o l'accordo di RE maggiore più o meno in tutte le parti del brano sentiremo proprio una sensazione di stabilità.
Attenzione però, perché non è detto che tutti i brani inizino e finiscano nella stessa tonalità. Esiste infatti la possibilità che si verifichi una modulazione, cioè il passaggio da una tonalità ad un'altra. La modulazione può avvenire da una tonalità maggiore alla sua relativa minore.
In questo caso diciamo che al fine della costruzione dei cori questo non ci crea particolari sconvolgimenti perché sappiamo che una tonalità maggiore e la sua relativa minore condividono le stesse note e le stesse alterazioni per cui i cori andranno bene lo stesso.
Dovremo però prestare attenzione alla presenza di eventuali gradi alterati nel modo minore come la sensibile di cui parlavamo già prima. Esiste però un altro tipo di modulazione molto diffusa nel pop cioè l'aumento di uno o più semitoni nel corso del brano.
Un esempio tipico è il brano "Love on top" di Beyoncé che parte dalla tonalità di DO maggiore e poi sul finale cresce di semitono in semitono per ogni ritornello.
Abbiamo poi anche un esempio nel pop italiano dato dal brano "L'essenziale" di Marco Mengoni che contiene due modulazioni. Il brano parte dalla tonalità di LA bemolle maggiore, sale poi di un semitono dopo il primo ritornello e sul finale, durante lo special, sale di un ulteriore tono arrivando così alla tonalità di SI maggiore.
In questi casi non è necessario riscrivere i cori da capo, non vi preoccupate, però sarà necessario trasporli nella nuova tonalità ed è per questo che necessario rilevare cambi di tonalità, quindi le modulazioni laddove avvengano.